Consigli alla persona affetta da ipertesione arteriosa

CONTROLLO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA A CASA. LA PRIMA VOLTA.

automisurazione pressione
Ogni iperteso dovrebbe possedere in casa uno sfigmomanometro elettronico con bracciale di lunghezza adeguata al suo braccio. Non utilizzare apparecchi da polso (non validati). La pressione va controllata la prima volta due volte a ciascun braccio: per individuare il lato che ha la pressione media più alta, che così diventa il braccio di riferimento. In seguito occorre continuare a controllarla da quel lato. E’ bene sottolineare che l’automisurazione pressoria va effettuata sempre da seduti, dopo un breve periodo di riposo (5 minuti) stazionando in un ambiente tranquillo.

CONTROLLO DEL PESO CORPOREO

Almeno 1 volta a settimana controlla il tuo peso corporeo. Conoscendo la tua statura e il tuo peso, valuta la prima volta il tuo Body Mass Index (BMI), dal tuo medico oppure utilizzando un calcolatore presente sul web. Se risulti obeso (con un BMI uguale o superiore a 30) o in sovrappeso (BMI superiore a 25) dovresti perdere il peso in eccesso. Anche una perdita limitata di peso (pari al 5% del peso corporeo, p.e. 4Kg per chi pesa 80Kg) sortisce notevoli effetti  benefici sullo stato di salute e riduce di qualche mm di mercurio la tua pressione arteriosa.

APPORTO DI SALE IODATO

Un apporto eccessivo di sodio nella dieta è molto comune nella nostra alimentazione (circa 9 grammi al giorno) ed è una delle cause che  favorisce lo sviluppo dell’alta pressione sanguigna. Bisogna limitare l’apporto di sale da cucina: ne basta solo 5 grammi al giorno (mezzo cucchiaio), da aggiungere alla pasta in fase di cottura. Evita di consumare cibi salati. Novosal: è il sale dietetico (cloruro di potassio) in vendita in alternativa al sale da cucina. Può essere usato per sostituire il sale comune ma solo su consiglio del medico che eviterà di  prescriverlo agli ipertesi che hanno tendenza all’iperpotassiemia (si dovrà evitare pertanto di consigliarlo a chi ha insufficienza renale, ai soggetti molto anziani, a chi fa uso di farmaci che inibiscono il sistema renina-angiotensina e risparmiano potassio).

APPORTO DI LIQUIDI, ALCOOL E CAFFE’

L’apporto di liquidi deve essere abbondante: almeno 1,5-2 litri al giorno  (nel periodo estivo anche quantità superiori). L’apporto elevato di liquidi favorisce la funzione renale e impedisce la formazione di calcoli. Se hai ripulsa a beve molta acqua, il ricorso a bevande come tè, camomilla, tisane,  premute di frutta non zuccherate può aiutarti. Evita l’uso di bevande commerciali zuccherate che aumentato l’apporto calorico e soprattutto essendo ricche di fruttosio possono danneggiare il fegato (steatosi).
Se un soggetto non ha patologie del fegato, può assumere -se lo gradisce- una modica quantità di alcool, meglio vino, ai pasti. Massimo un bicchiere di vino a pasto (oppure una birra da 33 ml o un bicchierino di liquore). Mezzo bicchiere a pasto se l’iperteso è anche diabetico. Limita il numero dei caffè: due caffè a distanza di ore l’uno dall’altro.

DA EVITARE

il succo di pompelmo: interferisce con cinetica di molti farmaci, favorendo possibili effetti collaterali. Il consumo di  liquirizia e l’uso di decongestionanti nasali provocano con meccanismi diversi il rialzo della pressione arteriosa, vanno perciò evitati. Così pure sono da evitare l’uso dei cortisonici e dei farmaci anti-infiammatori (FANS), se non sotto stretto controllo medico.

CESSAZIONE DEL FUMO ATTIVO E PASSIVO

Ridurre il numero di sigarette non è sufficiente: riduce il rischio tumorale e respiratorio, ma non quello cardiovascolare. Occorre cessare completamente il fumo. Anche il fumo passivo è deleterio ed espone agli stessi rischi del fumo attivo: evita di stazionare in ambienti chiusi con gente che fuma.

ATTIVITA’ FISICA

incrementare o mantenere adeguata l’attività fisica nel tempo: almeno 30 minuti al giorno per almento 5 giorni alla settimana. Si consiglia in particolare la marcia a passo veloce: lo sforzo deve essere tale da farci avvertire un respiro leggermente affannoso durante la marcia. Iniziare gradualmente l’esercizio fisico o compiere una breve seduta di riscaldamento dei muscoli con esercizi (warm-up), al fine di prevenire lesioni muscolari.
Anche il jogging può essere utile, ma deve essere praticato a giorni alterni per consentire il pieno recupero ed evitare lesioni osteo-tendinee. Includere possibilmente esercizi fisici a casa o in palestra, sia di potenza sia di allungamento, per potenziare e tonificare i muscoli, compresa la muscolatura addominale. L’attività fisica costante favorisce la perdita di peso attraverso un maggior dispendio energetico, inoltre riduce il grasso viscerale, fa aumentare i livelli di Colesterolo-HDL (il cd colesterolo “buono” che deterge le arterie dai depositi di LDL, il colesterolo cattivo), migliora il tono dell’umore e il senso di benessere psico-fisico. Un’eccessiva attività fisica (senza periodi di riposo e recupero) può nuocere alla salute causando fatica e lesioni osteo-muscolo-articolari.

PROTEZIONE DELLA FUNZIONE RENALE

Dell’importanza del bere molto per i reni si è già detto. Inoltre è bene evitare di assumere farmaci potenzialmente nefrotossici (ad esempio gli antinfiammatori tipo FANS).  In caso di dolore acuto, è da preferire il paracetamolo o i suoi composti associati ad altri analgesici. Se il dolore è cronico, neuropatico, è da preferire il tapentadolo. Tutti farmaci -è bene ricordarlo- richiedono prescrizione medica.
Nei pazienti ipertesi diabetici che fanno uso di Metformina, è importante ricordare che questo farmaco può danneggiare i reni in occasione di esami radiologici con mezzi di contrasto. La metformina va sospesa tre giorni prima e ripresa 3 giorni dopo l’esame con mezzo di contrasto.

EVITARE FARMACI TERATOGENI IN DONNE IN ETA’ FERTILE

In donne ipertese in età fertile si deve evitare l’uso di farmaci che possono determinare malformazioni nel nascituro. Sono potenzialmente teratogeni gli ACE-Inibitori e i sartani. Se questi farmaci sono indispensabili, occorre assumere ogni precauzione per evitare gravidanze indesiderate.

MONITORAGGIO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA

Dopo l’inizio della terapia controlla la pressione arteriosa (almeno una o due volte al mese) prima di assumere la terapia antipertensiva del mattino. In questo modo è possibile  sapere se la tua terapia conserva la sua efficacia per 24 ore. Infatti se trovi al mattino valori pressori inferiori a 135/80mm di mercurio (i valori di riferimento), vuol dire che la terapia antipertensiva è efficace. Se più volte accade il contrario, devi rivolgerti al tuo medico.
Ti consiglio di effettuare dal braccio di riferimento 2 misurazioni  due volte al giorno:
– al mattino al risveglio, prima di assumere farmaci antipertensivi,  caffè o di fumare,  stando seduti e tranquilli per 5 minuti; tra la prima e la seconda misurazione attendere 1 minuto.
-Ripetere la procedura all’ora di pranzo o in serata. Il diario delle misurazioni andrà poi esibito al medico per le opportune valutazioni. La pressione a casa  -si ribadisce- deve essere inferiore a 135mmHg di sistolica e a 85mmHg di diastolica. Se supera in più occasioni questi limiti, occorre avvisare il medico.

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